Bidjar
Nella città di Bigiar e nei villaggi circostanti si producono tappeti simili ai Senneh negli impianti e nei disegni, anche se il decentramento della zona, ancora abitata da alcuni gruppi seminomadi, ha consentito ai decori di mantenere una maggiore spontaneità. Nella zona si producono anche ricercati kiiim in lana e suzani interamente in seta.
I tappeti dì Bidjar sono caratterizzati da una particolare battitura delle trame, a volte con cinque ricorsi in lana e cotone. Per comprimere i nodi si utilizza uno strumento metallico a forma di unghia o addirittura un chiodo battuto con un martello: questa precisa e paziente lavorazione conferisce al tappeto una corposità caratteristica. I bordi, invece, spesso sono storti a causa dell’imprecisa struttura dei telai domestici, ma anche questa peculiarità conferisce agli esemplari del posto quel fascino unico che possono vantare solo i manufatti realizzati da gruppi tribali, tra i quali eccellono gli Afshari. Le trame, sia nelle vecchie manifatture sia in quelle moderne, sono in lana e cotone colorati, mentre l’ordito, un tempo sempre in lana, oggi È generalmente in cotone. Gli esemplari più pregevoli dal punto di vista tecnico sono quelli delle manifatture del grande maestro Halvai.
II motivo più ricorrente È Vherati, svolto con una precisione meno calligrafica rispetto ai Senneh; i suoi disegni possono essere collegati tra loro da sinuosi steli, oppure vengono collocati all’interno di’ una maglia geometrica. Non mancano i bouquet francesi, detti gol farangh, e altri motivi d’ispirazione occidentale.
Bigiar È nota per i suoi tintori, che utilizzano con un certo sperimentalismo tutte le tonalità di colore. Splendidi gli accostamenti cromatici, con suggestivi contrasti tra le tinte cupe del campo e quelle brillanti dei disegni. I colori prevalenti sono il verde, il bianco, il giallo oro, il blu e il rosso.